29 Gennaio 2025
Ogni tanto scrivo….sarò un po’ lungo, ma …….. anche quest’anno è arrivato il ..aperta parentesi quadra, aperta parentesi tonda, 3x2, chiusa parentesi tonda, elevato alla seconda, più 30, chiusa parentesi quadra, meno 1 ……esimo, in “pochezza”, se non ho sbagliato, nella mia demenza la rappresentazione matematica, il 65 avvertimento, sul “fattaccio” che gli anni scorrono. Io sono fermo sul nastro trasportatore che mi fa scivolare verso qualcosa la in fondo. Sicuramente, le giornate scappano e se anche tento di trattenerle con un elastico nel tentativo di goderle più lentamente, mi accorgo che le fibre della corda flessibile sono arrendevoli e non fanno “benissimo” il loro lavoro. A parte questa introduzione, farcita, di ironia forse troppo criptica, volevo scrivere di altro. Parlerò qui di seguito di intelligenza artificiale (già fatto in passato, ma un approfondimento non guasta), di solitudini, di futuro e sopra ogni cosa di amore. Scriverò di questi argomenti legandoli tra di loro. Seguo da molto tempo l’IA (intelligenza artificiale), la uso per lavoro cercando di ricavarne un utilità. Il mio approccio è sempre critico e attento a ciò che risulta dall’ elaborazione di quanto chiedo. Devo dire che i risultati sono notevoli anche se non privi di errori. La mia professione nel futuro prossimo o forse è meglio dire nel presente, è destinata a scomparire. La velocità con cui un algoritmo di IA generativa, risponde ad una richiesta “è spaventoso” e spesso un elaborato, dopo averlo scaricato ed implementato, da i risultati sperati. A monte della richiesta fatta all’IA, c’è sempre una mia analisi ed una mia schematizzazione del problema al quale voglio dare una soluzione. Più l’analisi è precisa, più il risultato che l’IA darà, sarà puntuale ed efficiente. La sorprendente facilità con cui l’IA, da soluzioni è disarmante e tende a creare frustrazioni in chi, come me, ha sempre utilizzato la propria professionalità. Sicuramente il mio modo di vedere è legato ad un mio passato (aspetto a me molto caro) ed è inevitabile che l’avvento di questa nuova “realtà”, mi causi “pensieri” e soprattutto mi induca a valutare ogni risposta che l’IA mi da. Ma qui nasce una domanda: “Quale può essere l’impatto su una persona comune, non tecnicamente esperta ed in grado di trovare gli eventuali errori ?”. Bella domanda, secondo me, nella risposta ipotetica che potrei dare, non c’è niente di buono. Parlando con colleghi, amici e conoscenti, mi accorgo che l’impreparazione a questo nuovo “modus operandi” è devastante. Alcuni si trincerano dietro all’inflazionato “progresso”, alcuni restano sopresi, alcuni si spaventano ed altri, spavaldamente dicono: “Io non la userò, non mi serve !!!”. Ecco i primi e gli ultimi sono quelli che subiranno nel tempo le peggiori illusioni e disillusioni. I primi che credono nel progredire dell’umanità si butteranno ad occhi chiusi e gli ultimi “duri e puri” non sanno che si sono già buttati senza essersi accorti. Non sono qui a giudicare le opinioni e le convinzioni di chicchessia, ma voglio solo evidenziare che il futuribile è già qui e non chiede pareri. La concorrenza tra i “mostri” dell’IA, principalmente i soliti blocchi contrapposti, ma non dimentichiamo quelli ben nascosti, HA come principale scopo, quello di dare la propria narrazione, cercando di veicolare il pensiero e la strada da seguire. Certo uno potrà dire che sono un allarmista, che tanto è tutta un operazione di marketing, che sono i soliti sproloqui delle menti inquiete, che tanto non cambia niente, già, ma siete ancora liberi di criticare, di dire, di fare, di essere liberi, …siete sicuri ? La mia disanima è volta a farvi pensare con la vostra testa e sicuramente non con la mia. State attenti. Il vero enigma dell’IA, non sta in quello che vi “RISPONDE”, in quello che vi “AIUTA”, in quello che vi “FA RISPARMIARE TEMPO”, in quello che vi “RENDE SICURI”, in quello che vi “DA COMODITA’”, ma in quello che “NON VI DICE E CHE FA”. I risultati tanto eclatanti di cui tutti i media, superficialmente, parlano e divulgano sulle potenzialità dell’IA sono solo lo specchietto per le allodole, ma si sa, dell’iceberg si vede solo la punta, ma non vediamo quello che c’è sotto. Solo un mio consiglio state ATTENTI !!!. Il TARGET della manipolazione delle menti non è su chi in conoscenza dubita, ma sulle masse (guarda caso non si parla più di popoli). Le masse sono un eterogeno ed informe “composto” da poter condizionare con facilità. Meno si insegna, meno si ha la capacità di capire, più si manipola, più si governa. Un giorno, mi sono avventurato con un noto “motore” di IA ed ho fatto una semplice domanda: “Cosa ne pensi dell’uso dell’IA per generare opinioni ?”. Qui la sua risposta: “L’uso dell’IA per generare opinioni è un argomento “affascinante”, e complesso. Ecco alcuni principi, Vantaggi: Efficienza, Personalizzazione. Sfide: Trasparenza, Affidabilità, Etica. In sintesi, l’IA può essere uno strumento potente per generare opinioni, ma deve essere utilizzata con attenzione e in combinazione con il giudizio umano.” Mia considerazione: “….fino a quando ci sarà ancora la possibilità del giudizio umano ?” Mi fermo qui sull’AI. Ora veniamo alle solitudini, già le nuove solitudini, quelle generate dall’avvento della socializzazione virtuale, dalla comodità della poltrona di casa, dalla comunicazione incomprensibile e ben confezionata, dall’isolamento nelle mura domestiche e dalla dipendenza dalla tecnologia…… praticamente un seguito di quanto scritto per l’IA. Sempre più ragazzi adolescenti, ma non solo loro, anche adulti teoricamente più “navigati”, cadono nell’apatia e si abbandonano al rifiuto del mondo reale. La possibilità ormai radicata, di costruirsi realtà parallele in cui tutto è perfetto, tutto è semplice, tutto è mitigato, tutto è libero è sempre più la scelta che molti “soggetti” fanno per il loro vivere quotidiano. Le problematiche legate a questa auto-emarginazione, sono distruttive e rovinose. La società che vive nella realtà “vera” non considera più queste persone in quanto ritenute deboli e improduttive. Le persone che stanno intorno a questi “casi di segregazione volontaria o involontaria che sia”, vivono nella preoccupazione e nell’ incapacità di affrontare le situazione. Non c’è un aiuto in questi casi, anzi. Mi è capitato di parlare con amici che hanno questi tipi di difficoltà in casa, ma non ho potuto fare altro che ASCOLTARE. Già solo il semplice ascoltare è stato di conforto per chi si apriva in quel momento. Essere ascoltati era come condividere la situazione ed era come scaricare, almeno in quel momento, le frustrazioni e le incertezze. In questi momenti la coscienza e l’anima del genere umano, ha ancora la priorità. Se vi capita, che qualcuno vi confessi i suoi problemi, fermatevi ed ascoltate, farà bene a voi e farete del bene agli altri. C’è ancora tanto bisogno di umanità “reciproca” e di amore per affrontare quello che ci aspetta. Non sono un esperto di niente, scrivo per il desiderio di farlo. Non voglio influenzare qualcuno e non ho la scienza infusa, mentre espongo le mie analisi. Penso di andare di “buon senso”. Quale futuro quindi: non lo so o meglio lo immagino, ma non voglio ulteriormente infierire, vi suggerisco di vedere questo film: “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”, del 2021, passato in sordina, anche perché scomodo, con protagonisti principali: Fabio de Luigi, Ilenia Pastorelli e Pif e Regia dello stesso: Pif - Pierfrancesco Diliberto (mai banali i suoi film). Quello che ho scritto in modo forse troppo prolisso e probabilmente “confuso nella sua chiarezza” 😉 è ben rappresentato in questo film. Ora voglio salutarvi nel modo che mi descrive meglio: Grazie a te Giusi amore mio, Grazie a te Clelia, Grazie a te Greta, Grazie a voi famiglia {[(Clelia Liam Andrea)]}, GRAZIE. Un abbraccio “che ci siamo dimenticati di praticare” a tutti Voi……. che anima pasticciata “abita” in me !!! a R r I v E d E r C i. Beppe.
Fonte: GIUSWEB del VP